Venerdì 06 46 D.Y
Hanno aperto la biblioteca, il posto in cui lavorerò per il
momento. E’ luogo così bello che mi ha letteralmente tolto il fiato. Fissavo
tutto con i miei occhi ramati, meravigliata dei libri e gli scaffali che
sembravano che si innalzavano fino al soffitto. Yeshua.. era tutto bellissimo,
incantevole.. mi sono sentita a casa per pochi attimi. La mia mente era
altrove.. mi sono soffermata su un volume, un raccolta di racconti. Era così
bello con una copertina blu lucida. Era delicato, tanto che avevo paura di tenerlo tra le mie mani. Stavo per
cominciare a leggere, cioè rintanarmi in un angoletto a cominciare a
memorizzare parola dopo parola di quel volume. Ma la mia mente è stata destata
dalla voce della Marchese. Quella donna è uno spettro, non sento mai quando
arriva. Mi ha fatto le condoglianze. Quanto detesto quella parola, anche con
lei è stato lo stesso suono di un gatto che si fa le unghie su una lavagna. E’
stata l’unica a parlarmi, oltre ad Emery … ma lui non mi guardava mai in faccia
come se avesse paura che io gli potessi attaccare il malocchio con lo sguardo. E’
stata cortese. Ha fatto le dovute presentazioni. Mr Cullen e Mrs White sono
stati promossi, ha spiegato dei cambiamenti nell’ateneo cittadino. Io sentivo
le loro parole, ma quello che in realtà udivo era.. “Sciocca perché hai
lasciato tutto? Perché non hai stretto i denti e hai continuato?” Quella vocina
aveva ragione. Mi sono vergognata di me stessa. Buona parte delle persone che
mi guardavano, erano perplessi e mi studiavano. C’è chi mi guardava con odio e
chi si domandava cosa ci facevo li. Io non ho parlato con nessuno, beh.. non è
stato così difficile. Io me ne sono andata dopo un poco. Non ho molto altro d’aggiungere
su quella serata. Ho visto la vergogna delle persone che mi conoscevano. Chi è
stato mio compagno,si voltava dall’altra parte. Non gli do torto.. hanno
ragione.. io sono per loro sono solo una piaga. Un’altra disgrazia dai capelli
rossi.
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